Ad Atene sabato 6 novembre alla sera, in una via del quartiere Exarchia,
Alexis Grigoropoulos, un ragazzo di 15 anni, è stato assassinato a
sangue freddo da un poliziotto.
I due agenti presenti facevano parte della neonata unità d´elite della
polizia greca chiamata Blue Suits e il loro ingresso nel quartiere roccaforte
della sinistra antagonista, dove già nell´85 un ragazzo di 16 anni fu
ucciso (Michalis Kaltezos) dalla polizia durante un blitz, è stato visto
come una provocazione.
I comunicati ufficiali hanno parlato inizialmente di un incidente
causato da una precedente aggressione di un gruppo di anarchici contro
un auto della polizia; l’agente avrebbe sparato due colpi in aria e uno
a terra, il colpo rimbalzando avrebbe colpito il giovane.
La teoria dei colpi di rimbalzo, di genovese memoria, ha quindi fatto
breccia nei cuori di governanti e magistrature europee. Viene spontaneamente
da chiedersi quante volte la utilizzeranno ancora. Questa volta un proiettile
sarebbe rimbalzato prima a terra, poi su un cartello stradale in ferro.
Non sono bastate le dimissioni minacciate da due ministri, respinte dal
premier Costas Karamanlis, né l´arresto di due poliziotti con l´accusa
di omicidio. L´uccisione di Alexis ad Atene, ha incendiato la protesta
in tutta la Grecia.
Qui in Italia invece noi abbiamo il solito balletto delle cifre, la stampa
celebra le rivolte greche come "esplosioni di violenza immotivata"
mischiando tutto nel solito calderone, facendo coincidere la brigata
anarchica "giuliani" con i black block e via discorrendo. Tutto già visto,
tutto già letto, tutto come al solito tende a sminuire la lotta di chi è
stanco di sopprusi e povertà. A coloro che lottano in Grecia, a tutti i
compagni e le individualità, siano essi anarchici, comunisti, autonomi,
esprimiamo la nostra totale solidarietà.
Biblioteca tematica autogestita "Potere e Sapere" / SAPERI IN LOTTA